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"Questa raccolta di poesie di Gian Carlo Profeti conduce a significativi momenti di riflessione sulla ricerca dell'identità, ma identità della poesia stessa, di una certa poesia che descrive se stessa. Quest'affermazione dell'identità sembra essere una sorta di viaggio in seguito al quale la scrittura poetica si riconosce quasi allo specchio, si mette di fronte a se stessa e si vede tempo (Perché attendersi augurando attimi che non si ripetono se tutto fisso nel suo tempo scorre?), si percepisce amore (Ci ha divisi solo il terrore di non potere essere più felici insieme), si configura spazio (Dolce compagna questo secolare baluardo di panorama toscano distaccato ed eterno), si riflette solitudine (La solitudine mi accompagna), si identifica vita nella consapevolezza della morte".