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«Il viaggio è partire in 'altro' luogo o assistere al divenire 'altro' dello stesso luogo? Amare la Natura con sensibilità poetica 'al femminile' significa riportare un sentimento non risolto di ritorno e distacco, di amore e perdita, di armonia e solitudine. Vivere nella natura significa viverne la Sua intima drammaticità, che coesiste, senza conciliarsi: la spina e la rosa, il dono e lo sforzo, la luce e la notte, la vita e la morte. Tutto diviene nel 'sempre' del giorno dopo: che è scorrere, divenire, insomma viaggiare. Verso dove? La poesia di M. G. Pispico risponde, rinfrangendo la domanda: il dove non è luogo d'approdo, ma riconoscimento di una Presenza invariata, variamente chiamata "Alito di vita", equivalente dell'Amore, lo stesso che il Desiderio che ci spinge alla tensione verso il Viaggio. Che importa se veramente ci sarà in noi un Viaggiatore?» (Carlo A. Augieri)