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"Quando ho iniziato a leggere questa nuova silloge di Flavio Dall'Amico, mi sono ritrovata immersa nel travaglio di un uomo, nella sua inquietudine, che diventa talvolta profonda tristezza, ma anche nella sua ricerca di un appiglio vitale. ... Lascio al lettore la lettura, ma soprattutto la necessaria e fondamentale rilettura, di queste poesie, specchio di un'anima inquieta e a tratti stanca, il cui cuore cerca però un "complice" con il quale battere alle stesse frequenze." (Dalla prefazione di Michela Valsecchi)