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Vittoria è nata con la toga sulle spalle. Figlia di un noto avvocato torinese, aveva il destino già scritto nel nome, eppure, dopo dieci anni di professione, ancora non si sente a suo agio in questo ruolo. Linda è la moglie di un rispettato imprenditore che ha l'abitudine di picchiarla e umiliarla. Vittoria e Linda si erano conosciute all'università. Dopo quindici anni Vittoria interviene sulla scena di un crimine nel quale è stata coinvolta la sua vecchia amica: suo marito è morto, pugnalato in casa. Linda è accusata dell'omicidio, ma sostiene di aver agito per legittima difesa, per salvarsi dalla violenza di lui. Vittoria non esita a difenderla, ma affrontare un processo in cui la rispettabilità pubblica di un uomo viene messa in discussione dai terribili racconti di violenze quotidiane subite dalla moglie significa affrontare i pregiudizi più radicati della nostra società. Perché la giustizia non sempre è davvero giusta.