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Rispetto a quella fondata nel 1945 da Remo Pannain, Archivio Penale non è una "nuova rivista" bensì una "rivista nuova" che si occupa non solo di diritto e procedura penale ma anche di politica criminale e di critica giudiziaria. Dopo la sua scomparsa, avvenuta nel 1967, di fronte al dilemma se far cessare la pubblicazione in estremo segno di reverente saluto o proseguire la pubblicazione, è subentrato il figlio Aldo Pannain che ne ha assunto la Direzione aiutato nel tempo da illustri giuristi, quali Gaetano Foschini, Girolamo Tartaglione (poi ucciso dalle Brigate Rosse), Tullio Delogu, Renato Dell'Andro, Angelo Raffaele La Tagliata, Franco Coppi, Fabrizio Ramacci, Gustavo Pansini, nell'intento di proseguire, con enormi sacrifici anche d'ordine materiale, quello che era stato l'orgoglio del Fondatore. Dal 2011 Alfredo Gaito, aiutato da una schiera di docenti e magistrati (di varia estrazione culturale, politica ed accademica) e di giovani studiosi italiani e stranieri, ha dato un nuovo impulso e un nuovo volto all'Archivio Penale, prediligendo, costantemente, la trattazione di argomenti al passo con le novità legislative e giurisprudenziali provenienti dalle Istituzioni nazionali ed europee, facendo sempre leva sulla tutela dei diritti di coloro che si trovano nelle maglie della scena giudiziaria.