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A partire dall'Ottocento, la violenza politica ha svolto un ruolo eccezionalmente importante nel territorio corrispondente all'attuale Repubblica Democratica del Congo. Mettendo l'accento sul fenomeno dei signori della guerra e sull'economia di saccheggio delle risorse naturali che lo contraddistingue, questo libro offre nuovi strumenti analitici attraverso cui interpretare la storia delle società del bacino del Congo nel corso degli ultimi centocinquant'anni. Nei capitoli conclusivi il volume si sofferma sulle vicende più recenti, descrivendo nel dettaglio la «Grande Guerra Africana» (1996-2002) e interrogandosi sulle difficoltà incontrate dal processo di pace e di smilitarizzazione e sulle ragioni del perdurare di una situazione di cronica instabilità armata nell'est del paese.