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Gioacchino da Fiore ha lasciato numerosi scritti brevi, fra cui i tre raccolti in questo volume. La "Genealogia degli antichi santi padri" presenta i primi tentativi dell'abate calabrese di dare forma teologica al corso della storia e alle partizioni dell'Apocalisse. La "Interpretazione dei canestri di fichi" è una lettera-trattato diretta contro Goffredo di Auxerre, anch'egli abate cistercense. Gioacchino indica qui alla curia romana la linea da tenere nel conflitto in corso con l'Impero (1187), prospettando al papato una strategia più prudente e remissiva. L'elezione divina degli umili caratterizza la "Questione su Maria Maddalena e Maria sorella di Lazzaro e di Marta", in cui Gioacchino, prendendo le distanze dalla tradizione interpretativa dominante che unificava nella Maddalena le figure femminili di cui narrano i vangeli, restituisce loro profili autonomi e ben distinti. Alla traduzione annotata dei tre scritti è affiancato il testo latino, tratto dall'edizione critica degli "Scripta breviora" (2014) curata da Alexander Patschovsky e Gian Luca Potestà.