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Questo libro presenta alcuni antropologi, il loro metodo e allo stesso tempo apre alcune stanze della contemporaneità proprio grazie all'antropologia culturale. È un libro che non dimentica le lezioni di Boas, di Kroeber, di Mead, di Magli che in questi anni hanno permesso di decodificare i significati che viviamo, i modelli e i simboli del nostro essere Sapiens-sapiens. Le stanze dell'Antropologia non chiude alcun discorso, ma guarda a spicchi di mondo che vengono informati anche dalla filosofia, dall'arte e dalle scienze in generale. Il tentativo è quello di capire ancora dove andiamo sul piano delle discipline, della lingua nell'ambito di una cultura, quella dell'Occidente in forte trasformazione. In questo momento rileggiamo i classici forse per capire meglio i tratti e le configurazioni di una storia culturale: l'immigrazione-emigrazione, la cosiddetta cancel culture, il politicamente corretto. È una Antropologia che impara il presente dalle mille lezioni sparse, mai esaurite, tuttora interrogative e che ripensa "noi", il modello occidentale.