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Personalità poliedrica di narratore, poeta, docente, critico d'arte e cinematografico, Piero Santi, nel canone della letteratura italiana contemporanea, ha sempre stentato a trovare una collocazione stabile, forse per la preziosità editoriale delle sue opere letterarie, forse per la natura ondivaga della sua ispirazione, forse per l'esclusività della sua profondissima "fiorentinità", forse per la sua idiosincrasia nei confronti dei grandi sistemi filosofici totalizzanti del Novecento. Ciò stupisce particolarmente, se si soppesa con attenzione il valore che il suo magistero ebbe, a partire dagli anni Trenta, per diverse generazioni di intellettuali, spesso costituenti, attorno alla sua figura, circoli che annoverarono al loro interno personalità quali quelle di Franco Fortini o Alessandro Parronchi. Salvato nella memoria culturale quasi esclusivamente dall'attivismo di alcuni studiosi di letteratura omosessuale (categoria che egli sempre rifiutò per la sua opera come per quella altrui), il Santi scrittore trova in questo volume la sua prima monografia organica.