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Questi racconti, che compongono un'unica trilogia non sono un romanzo storico, ma una ricostruzione storica di fatti e di personaggi, in cui tutto è rigorosamente documentabile. La fantasia dell'autore si limita ad avere immaginato le date e i luoghi dei colloqui, e qualche particolare di dettaglio. Il primo racconto vuole rievocare le figure di due grandi personalità dell'Ottocento: il cardinale Giuseppe Mezzofanti e lo storico Jacques Crétineau-Joly. I riscontri storici potranno essere trovati nella biografia che a Crétineau-Joly ha dedicato l'abbé Maynard (1875) e nella "Vita del cardinale Giuseppe Mezzofanti" di Charles William Russell (1859), oltre che nelle pagine che al porporato romano ha dedicato il padre Antonio Bresciani nelle sue opere. Il secondo racconto vede diversi protagonisti, tra i quali monsignor Umberto Benigni e don Ernesto Buonaiuti, anime contrapposte della Chiesa del primo Novecento, e il principe Leone Caetani, un personaggio ancora avvolto di mistero. Le fonti, come negli altri racconti, sono soprattutto memorialistiche e archivistiche.