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Dopo aver raggiunto Gerusalemme, che rappresenta la vetta e il traguardo finale, l'autore torna "indietro". Da Milano, dove abita e lavora con successo, in compagnia di altri pellegrini, attraversando gli Appennini e la Corsica, Antonello torna a piedi in Sardegna, e non la Sardegna delle spiagge bianche, del mare cristallino e delle rassicuranti vetrine, no. Torna, in particolare, nella sua Barbagia, la cupa, arida e selvaggia Barbagia, culla di tensioni mai sopite e malcelate insicurezze. In modo leggero e mai superficiale, racconta la terra in cui è nato e cresciuto e lo fa con un'invidiabile trasparenza, cosa non facile, perché la Sardegna è un infinto microcosmo e far capire a chi non c'è nato e cresciuto le sue mille sfaccettature è forse una delle cose più difficili in assoluto. Antonello lo fa con passione e manifesta riconoscenza.