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Per iniziare il lungo percorso che ci porterà alla scoperta di questo campo di studi è bene chiarire cosa Informatica umanistica non sia. Non si tratta di un ossimoro come per esempio "ghiaccio bollente", "lucida follia", "silenzio assordante"; non si tratta nemmeno di un corso di ECDL per studenti di Lettere e filosofia, che anzi proprio sul terreno di questi studi devono poter rivendicare la loro competenza nel campo dell'informatica, finora solo teoricamente riservato agli specialisti del settore, come gli ingegneri o gli informatici puri. Definiamo quindi "Informatica umanistica" non solo l'applicazione delle metodologie informatiche alla ricerca in campo umanistico ma soprattutto un progetto culturale di rilancio del sapere umanistico stesso, che ne faccia qualcosa di più di un semplice strumento. Non siamo in presenza di un ossimoro, dell'accostamento cioè di due termini fortemente antitetici, perché la vera natura dell'Informatica è proprio umanistica. Il primo passo da compiere verso la strada della revanche della dignità di letterati anche in campo informatico, inizia dal riscoprire e consapevolizzare che gli umanisti non sono estranei all'informatica.