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Tutte le professioni sanitarie, vecchie e nuove, e in qualunque contesto antropologico situate, attribuiscono un alto valore al "fare". Tuttavia, presso ogni cultura, compresa la Sciamanica o l'Animistica , il solo "fare" non è sembrato, da sempre, sufficiente per affrontare le problematiche connesse con il "mistero" della Vita, con quello, correlato, della Morte e con tutte le variabili umane, personali e sociali, che all'inizio ed al termine della vita possono condurre come la malattia, il trauma, la vecchiaia, la disabilità... Il "fare", senza il "dire", infatti, è come un corpo senza lo spirito che lo anima dal momento che "non si può non-comunicare"! Anzi, per quello che riguarda la mission di questo testo come di tutta l'Istituzione Accademica, il "dire", il comunicare, l'insegnare, sono concetti altrettanto rilevanti, se non addirittura più importanti, del "fare"! Occorrerebbe trovare un "giusto" equilibrio!