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Ciascuna storia di famiglia può essere immaginata come il filo di un arazzo intessuto con fantasie, colori e disegni belli e complessi. E come l'arazzo, ognuno di noi è una combinazione di cultura, storia e tradizioni che ha ereditato dalla propria famiglia. L'arazzo della famiglia Marangon attinge a un manoscritto, purtroppo andato smarrito, che il figlio del protagonista-autore ha trascritto rispettandone lo spirito originale. Estelio Marangon, nato a Porto Tolle (Ro) nel 1920 e morto a Marina di Massa (Ms) nel 2003, è uno dei sopravvissuti del Basso Polesine, territorio che comprende il delta del fiume Po in provincia di Rovigo. Una zona in cui, negli anni a cavallo delle due guerre mondiali, era assai probabile non superare il decimo anno di vita a causa di tremende insidie come la malaria, la tbc e la gastroenterite. La disastrosa alluvione del 1951 strappò dalla terra natia migliaia di famiglie che si dispersero per quasi tutta l'Italia centro-settentrionale alla ricerca di una casa e di un lavoro. La famiglia Marangon approdò sulla riviera apuana, e precisamente a Massa. Qui, dove la natura è più benevola, Estelio riuscì, con grande volontà e un pizzico di fortuna, a superare tanti ostacoli per raggiungere un livello sociale dignitoso e una vita serena.