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Martina Checchi è giovanissima e inevitabilmente la sua poesia le assomiglia: fresca, a tratti deliziosamente ingenua, costante riferimento ai classici. Cristallino il linguaggio, tessuto di parole ricercate, pur nell'apparente immediatezza; nonché di metafore e sinestesie, che si rincorrono con estrema naturalezza. Poesie che scaturiscono da emozioni, suggestioni, pensieri che la poetessa esprime con un linguaggio connotato da parole musicali, ritmo pacato delle visioni e colori pastello di immagini chiare. Versi in bilico fra immediatezza e ricordi, nella costante ricerca di andare oltre l'apparenza.