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Una silloge che ambisce a fare del linguaggio poetico un laser conoscitivo capace di sciogliere il dolore e proiettare il soggetto verso un percorso di conoscenza consapevole di sé e del mondo. Enrica Giannelli si occupa da sempre di poesia, sia in ambito critico sia in ambito creativo. La poesia, intesa come forma artistica per curare il dolore interiore e condurre la persona al ben-essere, disgrega il significato concettuale attribuito alle parole ed enfatizza l'integrazione di elementi emotivi, mentali e spirituali diversi fra loro finalmente in dialogo. Le parole in questo senso allora descrivono, trasformano, creano suggestioni, indagano, evocano, colpiscono e disvelano strade inusitate. Avviluppano la sensibilità e marchiano l'anima. Leggersi dentro con spietata sincerità, riprendere contatto con le proprie radici consente di ampliare il significato e la portata dell'identità personale e di osservare, attraverso uno specchio, la caverna di emozioni che sopravvive nel cuore dei poeti. Amore, gioia, dolore, solitudine, paura, è tutto lì, mischiato insieme come un colore così forte e intenso da non trovare una collocazione sulla tavolozza, come un grido così forte da non essere quasi udibile. Liriche nate dall'ascolto interiore che emergono nel mondo con energia ardente e impetuosa, forti di una metrica libera ben orchestrata.