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Biografia romanzata del pittore Giuseppe Pellizza di Volpedo autore del celebre dipinto Il Quarto Stato. La tela, esposta alla Quadriennale di Torino nel 1902, non ottenne alcun riconoscimento e rimase invenduta scatenando la profonda crisi artistica e umana del maestro. Attraverso il carteggio e i diari dell'artista, il romanzo tratteggia sulla pagina, come fosse la tela di un suo dipinto, le emozioni, le ossessioni, gli affetti, la famiglia, l'amore per il suo paese, il dolore per la perdita dei suoi cari, la delusione e la sofferenza per la sconfitta della sua opera più grande, un capolavoro costatogli dieci anni di vita, che sarebbe diventato un simbolo per i posteri. Sullo sfondo, la struggente storia d'amore tra l'artista e la giovanissima moglie, Teresa Bidone. Senza istruzione scolastica, la donna seppe comunque stare accanto al marito, consigliarlo, incoraggiarlo nei lunghi anni di gestazione del quadro e in quelli che seguirono, segnati da incomprensione e delusione. Un romanzo a più voci, quella del protagonista su tutte ma anche quelle dei volpedesi, utilizzati come modelli per il dipinto, che saltano fuori dalla tela e si uniscono alla narrazione interagendo con il lettore in modo diretto. La scelta stilistica volutamente arcaica, nel rispetto di una ambientazione fine Ottocento inizi Novecento; a tratti la prosa diventa poesia, le parole macchie di colore.