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«Se c'è un autore che sembra vicinissimo, ancora presente nella cultura italiana o, meglio, nell'immaginario degli italiani vagamente acculturati, è Pasolini. Ma di quale Pasolini si tratta? L'immagine di Pasolini che sembra Pasolini, è Pasolini? Possibile che la sua poesia non stia più in piedi, possibile che faccia la fine di D'Annunzio, di un poeta che è un poeta, ma la cui produzione, il cui modo d'essere e di pensare, sono talmente espressione del suo tempo (del gusto del suo tempo), che con la sua epoca svanisce anche lui, relegato in un passato dal quale si salvano solo una manciata di poesie? Se le cose stanno così, ed è molto probabile che così stiano, esiste la sua "Pioggia nel pineto"? Le sue poesie bastano a sé stesse? Sono eterne, bucano il tempo come Petrarca e Leopardi, o sono "dannunziane"? Spogliato di tutto, il poeta Pasolini esiste?».