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«Sono convinto, come di un assioma, che questo romanzo abbia grandi pregi e che sia la mia migliore opera. L'ho scritto in due anni. L'inizio e la parte finale sono stati elaborati con cura, il finale, invece, è stato scritto affrettatamente. Ma vi ho messo la mia anima, la mia carne e il mio sangue [...]. In esso vi sono due grossissimi caratteri tipici, creati e studiati nel corso di cinque anni, elaborati (secondo me) alla perfezione, caratteri russi in tutto e per tutto e mai rappresentati finora nella letteratura russa». Da una lettera di Dostoevskij al fratello Michaìl, 1859 «Un lettore vuole lasciarsi incidere da quello che legge, conservare un graffio nella memoria che gli permetta un giorno di mostrare la sua conoscenza attraverso un nome, un titolo, un personaggio. Foma Fomi?, garantisco, ottiene questo risultato, guadagnandosi posto e piedistallo nel museo delle cere del lettore.» (Dall'Introduzione di Erri De Luca.)