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La pandemia da Covid-19 non è un fenomeno esclusivamente epidemiologico, ma ha una sua connotazione geografica: si declina a seconda dei contesti culturali, ambientali e sociali con cui il virus viene in contatto e alle politiche messe in atto per contrastarne la diffusione. Lo stato di eccezione prodotto dall'emergenza sanitaria ha cambiato il nostro modo di lavorare, di studiare, di fare sport, di leggere l'informazione, di interagire con l'altro; e lo ha fatto tanto a lungo e in modi così pervasivi da trasformare un'esperienza straordinaria in una nuova, accettata normalità, riducendo quelli che erano spazi ordinari in spazi di eccezione. Per quanto ancora dovremo convivere con divieti e restrizioni? Per quanto persisteranno barriere interpersonali e frontiere laddove un tempo vigeva l'abbattimento dei confini e la globalizzazione? Una riflessione sulla mutazione dei luoghi che è una riflessione sul concetto di libertà: perché combattere per la propria libertà significa anzitutto riappropriarsi dei propri spazi. Prefazione di Marcello Tanca.