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La presidenza di Joe Biden, dopo gli anni di "massima pressione" dell'amministrazione Trump, sembra promettere un nuovo inizio nella quarantennale partita tra gli Stati Uniti e l'Iran, con un ritorno di Washington all'accordo sul nucleare e alla possibilità di ritrovare un clima di dialogo e reciproca fiducia. Ma il diverso approccio della Casa Bianca non rimuove dal tavolo i problemi di sempre, e resta negli Usa e tra i loro alleati la volontà di ridimensionare l'influenza nella regione e le strategie di difesa di Teheran che tanto allarmano i suoi vicini. Nel frattempo, gli equilibri politici interni all'Iran sono cambiati, la linea dura ha preso più piede e il Paese rafforza la sua alleanza strategica con la Cina. In questo quadro, Luciana Borsatti guarda al ruolo dell'Europa e dell'Italia e torna a far parlare gli iraniani: un popolo colpito dalle sanzioni più dure, ormai scettico e disincantato nei confronti dell'Occidente, ma che può ancora contare sui suoi giovani istruiti e spesso cosmopoliti. E, cercando di dare ascolto ai punti di vista di un'intera nazione, offre testimonianze importanti anche su altri temi cruciali come i diritti umani, la forza delle donne o cosa significhi essere giornalisti oggi in Iran.