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La sera del 30 gennaio 1933, per le strade di Berlino sfila una fiaccolata di venticinquemila uomini tra SS e SA. Dalle colonne della Porta di Brandeburgo pende lo striscione: «Führer befiehl wir folgen», 'Führer comanda noi obbediamo'. È la fine della Repubblica di Weimar, è l'inizio di uno dei regimi più efferati della storia dell'umanità. Pochi avrebbero mai immaginato di vedere Adolf Hitler così: apparentemente invincibile, tra folle esaltate, festeggiare la nomina a cancelliere. Non i professori che lo bocciarono quando era solo un ragazzino svogliato. Non Reinhold Hanisch, il suo ex coinquilino a Vienna, come lui povero in canna, che coinvolse nella vendita dei propri quadri. E forse nemmeno Helene Bechstein, la donna che intravide in questo goffo provinciale il micidiale oratore che diverrà tristemente noto a tutto il mondo. Giocando sul confine tra la biografia e il romanzo, con molti episodi raccontati in Italia per la prima volta, questa è la storia vera della radicalizzazione e dell'ascesa di Hitler: infanzia, adolescenza e giovinezza, dalle origini dell'odio per gli ebrei agli incontri che contribuirono a formare il più feroce dittatore del Novecento.