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Questo carteggio tra Renato Birolli (1905-1959) ed Enzo Brunori (1924-1993) si compone di un nutrito gruppo di lettere inedite - dal 1956 al 1959 - che restituiscono dati significativi sulla vicenda umana e sul percorso professionale dei due pittori, legati da un'intensa, seppur breve, amicizia. Come in tutti gli epistolari, le pagine conservano memoria di grandi e piccoli eventi di storia e di cronaca, ma anche gli affetti, le preoccupazioni e i disagi di una vita ancora acerba per l'uno e in gran parte consumata per l'altro. Lettere intense in cui emergono osservazioni e commenti di prima mano sul panorama artistico e sul clima culturale dell'epoca, ancora acceso dal dibattito fra astrattisti e realisti scoppiato in Italia all'indomani della fine del secondo conflitto mondiale, nonché frequenti riferimenti al mondo del collezionismo e della critica del tempo. Figure ricorrenti, tra le righe, quella di Lionello Venturi - scelto da Birolli per rappresentare il Gruppo degli Otto costituitosi all'inizio degli anni Cinquanta - e di Vittoria Lippi, pittrice informale vicina al clima "astratto concreto" e compagna di Brunori.