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Capolavoro della letteratura latina, "Il ritorno" è un accorato addio a Roma. Agli inizi del V secolo, Claudio Rutilio Namaziano, dopo aver vissuto gran parte della propria vita nell'Urbe, decide di tornare in patria in Gallia. Intraprende così un viaggio in nave dalla foce del Tevere a Luni (le strade consolari erano in rovina e insicure), durante il quale osserva con doloroso rimpianto i territori, una volta fiorenti e ricchi di città prosperose, ridotti in rovina dalle incursioni dei barbari, dall'inettitudine di una classe politica corrotta, dal diffondersi di dottrine religiose - quella cristiana in particolare - che minano il senso di appartenenza al mondo terreno in vista di una patria celeste cui l'autore, pagano, non crede affatto. In pagine splendide, in cui affiora a ogni verso l'amore per la grandezza di Roma, la patria che ha riunito popoli così diversi, Rutilio racconta il tramonto di una civiltà, additando problemi etici che riverberano fino a noi. Introduzione di Gaspare Mura.