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Tra il XVI e il XVII secolo fiorisce in Olanda un genere pittorico particolare: il ritratto di gruppo. Nel tentativo di illustrare il carattere e lo sviluppo di questa forma d'arte, Alois Riegl riconosce in Rembrandt il suo interprete più sensibile e rigoroso. Grazie al principio di coerenza della rappresentazione, l'unità «esterna» o «interna », lo studioso austriaco riesce a svelare l'ingegnoso dispositivo finalizzato al coinvolgimento psicologico dello spettatore nello spazio virtuale del quadro, dimostrando che si fonda su un'idea non gerarchica di condivisione dello spazio sociale tipica del contesto olandese dell'epoca. Lo sguardo di Rembrandt raccoglie brani scelti dal monumentale Das holländische Gruppenporträt - ultimo grande lavoro di Riegl, inedito in Italia - per tracciare un profilo del genio di Leida attraverso la sua concezione del rapporto tra osservatore e opera.