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Un insieme di frammenti, tra il microcosmo di via Galli Tassi e via San Paolino, e il mondo che si apre fra piccoli e grandi atteggiamenti, osservazioni e le attenzioni per il particolare, il dettaglio. Questi i "non racconti" di Maria Pia Pieri, raccolti in un Sillabario ironico e istruttivo per coloro che intendono capire il presente. Muovendosi tra le note e le piccole pieghe del sociale - come la vicina di casa o l'impenitente collezionista di fidanzate - l'autrice accompagna per mano, a momenti con insistenti strattoni, il lettore verso angoli reconditi, poco conosciuti e frequentati. Sarcastici i commenti, mai apertamente incisivi, su alcune "maniere" o gesti, compiuti da un popolo che pensa di aver rovesciato il mondo. Così il cagnolino al seno in cerca di affetti smarriti, il semaforo che diventa imposizione antidemocratica e sulle vette delle Alpi Apuane i giovinastri con le infradito. C'è spazio anche per il Covid-19, e tutta questa brutta faccenda, alla fine, sembra una bislacca partita a scacchi giocata ad occhi chiusi.