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La montagna, le antiche superstizioni, il substrato culturale delle religioni arcaiche, la Dea Madre che compare, qua e là, persino come sirena bicaudata. E poi, opere d'arte quattrocentesche trafugate in Garfagnana e preti - forse ladri - morti ubriachi per colpa - forse - di mafiosi russi. Commercio di strane carni dalla Romania e vecchietti assassini per amore. Inoltre, quello che cammina (e cammina) scalzo e non sa il motivo. Una distinta centenaria avara ed erbaiola che cucina luppolo, ma luppolo non è. La Pietra di Bismantova e pietre come paesaggi, forse incantate, dai nomi orientali; torrenti misteriosi e la magia dei culti della Dea. Una raccolta di racconti tra il giallo, il noir e il surreale, dove la narrazione sfocia nell'assurdo, con ironia, però, ché la realtà è sempre più goffa e risibile dell'immaginazione.