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"Non è esagerato affermare che a determinare le scelte politiche di quegli anni fu la paura, spesso paura indotta, del diverso, e quando il clima, reso torbido dal sospetto che il tuo vicino fosse un "comunista", prese il sopravvento ne nacquero storie ben più cruente e tragiche di quelle pur drammatiche che si incontrano in questo romanzo. In realtà l'isteria servì, come sempre accade, a coprire fatti ben più gravi del fantomatico pericolo comunista: per citarne alcuni l'ospitalità data ai criminali nazisti e lo sviluppo delle droghe per la manipolazione del cervello umano, provate su cavie umane, esattamente come pochi anni prima facevano i nazisti, non a caso divenuti poi loro consulenti in questa orrenda disciplina."