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Il linguaggio umano funziona in virtù di un insieme di meccanismi invisibili paragonabili al software dei computer, in parte uguali per tutte le lingue e in parte specifici di gruppi diversi di lingue. Per un verso, questo software viene acquisito con la crescita, avendo una base biologica; ma per il resto si acquista con l'apprendimento della propria lingua. Questo libro propone un'interpretazione del software del linguaggio mostrando che, sebbene dovuto parzialmente alla storia evolutiva della specie, esso ha la straordinaria proprietà di esser flessibile, perché può essere adattato dal parlante alle esigenze della comunicazione. L'autore illustra alcune forme di questa flessibilità: pur avendo a disposizione un sistema di regole prefissate, il parlante può modificarle mediante alcune tipiche operazioni discorsive. Queste adattano il suo linguaggio alle sue istanze sia comunicative (trasmettere informazione) che pragmatiche (raggiungere scopi sociali) e allo stesso tempo aprono la strada al cambiamento linguistico. Basato su una forte architettura teorica di impronta pragmatica e funzionale, il libro la illustra e esemplifica con una ricca raccolta di dati ed esempi dalle lingue del mondo.