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Il Friuli, per la sua posizione a ridosso delle Alpi, fu per tutto il Medioevo un'area di frontiera, una delle periferie 'spurie' del mondo italofono. Nelle vie, nelle piazze e sotto le logge cittadine della regione, mercanti friulani, toscani, veneti e tedeschi facevano quotidianamente affari in una babele di lingue, usi e pratiche commerciali e contabili differenti. Il volume, frutto di un'approfondita ricerca negli archivi friulani, analizza la documentazione e i metodi gestionali utilizzati dagli operatori attivi nell'area, aprendo nuove prospettive sull'economia regionale tra XIV e XV secolo. Il quadro che emerge, fortemente diverso da quello sinora delineato dalla storiografia, evidenzia la grande flessibilità di forme e linguaggi commerciali, che consentì di superare i divari linguistico-culturali di questo territorio.