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«Sono la superstite di una famiglia composta all'origine di cinque persone. Cinque meno uno, perché mio padre morì presto, fa quattro. Ma i conti, da allora, hanno cominciato a non tornare». Dopo quel primo dolore, infatti, Francesca ha osservato il Male toccare anche «i sopravvissuti»: la madre, il fratello, la sorella. E anche lei potrebbe abbandonarsi - il Male è facile, è seduttore. L'altra strada invece è tutto il contrario: ritrovare la lucidità nelle prove della vita - nelle tentazioni del suicidio; della tossicodipendenza; di annullare se stessi nelle relazioni sentimentali -, e cercare una salvezza per sé e per gli altri. Avvicinarsi alla madre, al fratello, alla sorella; prenderli e riunirli in una sacra famiglia. Ciccarelli ha costruito un romanzo con i materiali della verità, attingendo ai generi della biografia e del diario, alla ricerca di ciò che di sacro si può ancora proteggere.