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La fine piovosa dei mesi di mare. Bill è un "vitellone" diciassettenne ingenuo e impacciato, ombra di un fratello che vede come irraggiungibile e che per lui rappresenta la perfezione. Vive un'età che si misura in estati, fatte di effimere passioni, amicizie sbocciate e poi svanite, violente euforie e repentini scoramenti. Le sue timide avance nei confronti di Miriam, la ragazza francese del bar della spiaggia, si risolvono in un altro dei suoi flirt inconcludenti e immaginari. Le occasioni perse sembrano portare Bill a vivere un'altra estate abulica e vuota, finché in una tersa domenica settembrina non prende il largo su un peschereccio. Lui, il mare e il diario che racchiude un intero anno della sua vita. È qui che a poco a poco gli sembra di vedere le cose dalla giusta distanza, ed episodi che apparivano scollegati acquistano un nuovo significato: la vocazione religiosa. Bill avverte di aver ricevuto una chiamata a cui non ha mai risposto; riecheggia, tra l'acqua e gli orizzonti: «Venite, e vi farò pescatori di uomini». "Altomare" è un romanzo di formazione inaspettato sulla scoperta - dolorosa, gioiosa - di una dimensione sacra.