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La relazione tra Giulia e Federica inizia e finisce con un bacio. Quello scambiato in metropolitana davanti a decine di persone non sembra affatto il primo - è il gesto più naturale del mondo -, mentre l'ultimo è definitivo: Giulia, il corpo già consumato dalla malattia, parte per la clinica dove troverà il suicidio assistito. Federica riesce a rivedere la compagna ancora una volta nel «punto più remoto dell'universo», la dimensione mentale (o reale?) in cui si immerge durante il suo lutto. Ed è proprio in questo limbo che farà la conoscenza di Marco, ugualmente alla deriva nello spazio siderale, per poi ritrovarlo in carne e ossa sulla Terra. "Con una piccola torcia nel buio" è un viaggio poetico ai confini dell'immaginazione, un richiamo alle altre vite possibili che ciascuno porta dentro di sé: voci lontane che il libro invita ad ascoltare.