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È possibile la convivenza umana senza gesti di bontà, di solidarietà, di apertura agli altri? Com'è potuto accadere che atteggiamenti di tolleranza, di ascolto reciproco, di rispetto delle differenze di opinioni, di accoglienza vengano qualificati come "buonismo", termine ormai considerato addirittura denigratorio? Quattro autrici, con interessi diversi, affrontano l'argomento con l'intento di ridare senso a parole - come bontà, misericordia, solidarietà, legame sociale - che in un'epoca di "cattivismo" dilagante rischiano di diventare desuete o relegate ad ambiti circoscritti, e che invece vanno riportate dentro le relazioni interpersonali e sociali, se non vogliamo che prevalgano egoismi e indifferenza verso gli altri.