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Dalla scuola virgiliana di Posillipo - ispirata all'epicureo piacere del vivere -, la filosofia che nasce a Napoli segue le vie del centro storico fino alla casa di Metronatte, dove Seneca non mancava una lezione. Passando per la biblioteca di Tommaso d'Aquino, s'incrociano Giambattista Vico e Benedetto Croce che discutono di dignità e istituzioni seduti in un caffè di piazza San Domenico Maggiore, mentre per via Toledo Giacomo Leopardi è assodo nella sua amarezza. "Nostalgia del desiderio" ripercorre la storia del pensiero che Napoli ha prodotto, andando oltre i confini della città per assumere una forza politica ed educativa, che parla di relazioni affettive e sentimento. Parallelamente, è anche il racconto della filosofia della "napoletanità", del nascere (o diventare) napoletani, perché mai come in questa città è vero e decisivo il legame tra il modo in cui si è e il luogo che si abita, con tutta la sua bellezza e tutte le sue problematiche. E allora «siano perdonati», come scriveva Goethe, «tutti coloro che a Napoli escono di senno».