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Il rivoluzionario pensiero pedagogico di Janusz Korczak, pediatra e letterato ebreo polacco, ha conservato tutta la sua dirompenza dopo aver attraversato gli orrori di due guerre mondiali, diventando oggi una delle testimonianze più illuminanti che si possano distinguere nelle tenebre della Shoah. Nel 1911 Korczak fu ispiratore, costruttore e direttore dell'orfanotrofio ebraico Dom Sierot a Varsavia: un'utopia realizzata, «la meraviglia dei bambini soli». L'esperienza del Dom Sierot, insieme alla storia della sua vita e soprattutto della fine della sua vita, fa di Korczak «uno degli uomini migliori che il pianeta abbia mai ospitato». In un saggio composito che lega l'esempio del pedagogista al nostro presente «rapace», dominato dall'intolleranza e dalla semplificazione, Dario Arkel esplora le possibilità creative dell'infanzia e traccia la figura del "Bambino Vitruviano", a fondamento di una società della condivisione dove i bambini non siano ridotti e schiacciati sul mondo adulto, ma liberi di essere se stessi.