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Con un braccio miracolosamente ricucito, un proiettile nel torace, profonde cicatrici sul corpo e nell'anima, la vita del brigadiere Cosimo Visconti continua. Ma non è più la stessa. La mattina del 12 novembre 2003, a Nassiriya, un camion cisterna pieno di esplosivo deflagra davanti alla base «Maestrale» della Msu (Multinational Specialized Unit) dei Carabinieri. Visconti si trova lì, è di stanza in Iraq, nell'ambito della missione «Antica Babilonia», già da qualche mese. A dieci anni dalla strage, l'autore offre ai lettori il diario di quella terribile esperienza. Si tratta del racconto, in presa diretta, di chi si è salvato per un soffio dall'attentato. Un libro che è anche un omaggio alla memoria delle 28 persone, 19 italiani e 9 iracheni, che a Nassiriya hanno perso sogni, speranze e vita. Un tributo altissimo di sangue per una «missione di pace» su cui il nostro Paese ancora si interroga. Prefazione di Vincenzo Camporini.