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I "Racconti dalla Tuscia immaginata" conducono il lettore in un insolito viaggio tra le suggestioni di un territorio particolarmente rilevante sia sotto il profilo storico che archeologico, dove gli echi del suo imponente passato hanno contribuito, nel corso dei secoli, a condizionare le vite dei suoi abitanti. Il primo racconto narra l'avventura, singolare e inattesa, di un giovane bracciante alle prese con una sorprendente scoperta. In "La quercia" alcuni scavatori clandestini compiono un importante rinvenimento. Alcune credenze popolari si celano invece nel racconto "La torre", una misteriosa costruzione che da secoli domina sulle campagne della Tuscia. "La città della morte" è un omaggio a un celebre etruscologo, le cui emozioni sono descritte come presagio al suo destino. L'ultima novella, "Avonara felix", è costruita intorno a un paese dimenticato, di cui si dice che persino il Padreterno ne ignori l'esistenza.