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Il fascino dei versi di Carta è da cercare soprattutto nella freschezza espressiva, nel linguaggio terso che, passato attraverso il fuoco di molte controversie culturali e umane, nasce fermo e si staglia in una decifrabilità salda e accorata. Il poeta è coinvolto con la propria anima e con il suo corpo, sa che deve far parlare le situazioni per essere efficace e resta sulla soglia, e tuttavia si sente che ogni parola, ogni verso, sono investiti da un fuoco sacro, che brucia le scorie e ne trae cristalli puri.