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Le cinque sezioni de La qualità dei giorni disegnano un percorso circolare in cui la scrittura e l'indagine intima si inseguono e si influenzano. La ricerca che ne consegue attraversa un tempo non più consequenziale, ma, al contrario, dilatato nei suoi confini, permeabile al ricordo e al desiderio, sfuggente come gli animali selvatici che popolano quest'opera. In costante dialogo tra loro, pensiero e parola si cercano per poter vivere l'uno accanto all'altra e se possibile, l'uno nell'altra. I nostri giorni, quindi, non sono più solo elemento temporale, ma si fanno, appunto, portatori di senso: in ogni attimo vissuto si nasconde un dolore o una gioia, un amore o un abbandono, lo stupore e la bellezza, nonché, consapevole ogni essere umano oppure no, il principio della fine, il tradimento della bella stagione. Ma non è un fallimento. Due elementi, come un fiume sotterraneo, attraversano la lettura: meraviglia e resistenza, antidoto contro la tristezza e l'amaro dei giorni. «Resistere e vivere» sono sorelle gemelle. Anche nella parola poetica risiede una possibilità di cura, in quanto mezzo di comprensione, ricostruzione, ma anche di resistenza, come nel caso dell'ape che, pur continuando a sbattere contro il vetro, insiste caparbia. Prefazione di Francesca Zimarri