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Con questa sua nuova opera, Gabriella Grasso ci consegna il dono delicato di un diario in versi, pensato e vissuto anzitutto come processo e percorso, come il cammino di una metabolizzazione lenta e rigorosamente interiore. L'itinerario di queste pagine è perciò un viaggio statico, senza moto a o da luogo, eppure capace di inciampi, di vortici e frenesie, e talmente personale, talmente lontano dalla superficie, da divenire di chiunque, da farsi radice comune. Infatti, nonostante la matrice di questi scritti sia di natura strettamente privata, non si hanno mai specificazioni restrittive, ma solo accenni senza nome e senza dove, per fare universale il particolare, per creare da uno spunto personale il pretesto di un discorso maggiore. (Dario Talarico)