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Le poesie di Manuela Mazzola ci accompagnano attraverso il percorso esistenziale di una donna che guarda indietro ai suoi giorni composti da una vita lunga e travagliata: dalla guerra di ieri (quella mondiale) a quella di oggi contro la pandemia. Alla storia collettiva di questa generazione nata negli anni Trenta si sovrappone la storia individuale dell'anonima protagonista dei versi della silloge che proprio in quella guerra perde il padre, un padre di cui ricorda solo un'immagine sfocata che la accompagna fantasmaticamente attraverso le tappe della vita. (Piergiorgio Mori)