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"Il linguaggio dell'invisibile" di Joan Josep Barceló, che trae linfa da segni e presagi, è decifrabile alla periferia di un cerchio nel quale inizio e fine si diluiscono e finiscono sempre per coincidere, è comprensibile alla periferia di un cerchio in cui, come nel Tao delle filosofie orientali, i principi opposti, le diverse polarità e i dualismi si mescolano (l'ordine e il caos, il buio e la luce, il bene e il male, la vita e la morte) per dare origine alla più misteriosa delle creature: l'uomo, l'essere fugace e alle sue cangianti contraddizioni. (Davide Cortese)