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Le poesie di Irene Sabetta sono una geografia, una scrittura della terra, mappa delle avventure in cui incorre ogni onesto portatore di quella particella pronominale "ci", che da sola condanna la magniloquenza del verbo essere a una vuota astrazione, e attribuisce alla pratica del poetare la capacità di radicarsi non già nell'idea, ma nell'uso del mondo. La poesia è una geografia, la geografia è una linguistica, arte del lasciare tracce e seguirle: l'autrice ci racconta il mondo attraverso la geopoetica dei suoi versi che sanno incidere le impronte dell'esistenza. (Beppe Sebaste)