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La sensibilità di Dante per l'ambiente e il suo profondo rispetto per la natura conducono ad una analisi dettagliata di alcune similitudini naturalistiche e delle presumibili fonti dalle quali il Poeta attinge. Il saggio, partendo dalla "selva oscura" e dalle varie specie di alberi che ne possano costituire la struttura, analizza il contesto letterario di quelle piante erbacee, comunemente ritenute dall'uomo infestanti, in rapporto alla idea "ecologica" di Dante, il quale sa evidenziarne anche certi aspetti positivi: il loglio, la gramigna, l'ortica, la festuca, il giunco, il trifoglio, la cannuccia di palude ed altre.