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Gandolfo Cascio raccoglie in questo taccuino intellettuale, e sentimentale, dei saggi dedicati ad alcuni autori della nostra tradizione moderna e contemporanea - da Marino a Foscolo, da Borgese a Morante, da Rosselli a Grasso -. Attraverso la lettura di alcune loro opere viene verificata la scoperta di squisite proprietà, ma pure si riprendono questioni tutt'altro che pacifiche, come la prassi metrica, la vitalità del mito, la mediocrità del personaggio novecentesco, il tema supremamente borghese della roba, la poetica romantica messa in rapporto con l'identità italiana; o anche esperienze della dimensione letteraria apparentemente secondarie e che invece si rivelano espressioni sostanziali per l'indagine del mondo e delle cose, quasi "conversazioni" che evidenziano le relazioni e le influenze del romanzo e della poesia con il cinema o la pittura. Oltre a ciò, però, il volume vuole essere una riflessione sul metodo e sulla dignità dell'invenzione del critico: quell'uomo ardente e temerario che tende a divenire "artifex oppositus artefici".