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Aldo Marzi va alla "scoperta" dell'anima partenopea di Filippo Tommaso Marinetti, fondatore del movimento futurista, il cui manifesto uscì tra l'altro a Napoli, nel Febbraio del 1909, una settimana prima che a Parigi. Individuandone le tracce nel teatro e poi nel cinema di Totò, si focalizza meglio l'importanza e l'opera del futurista F. Cangiullo, vera controparte di Marinetti nella città, il quale, fautore di un orientamento ludico e pirotecnico, "arruolò" Petrolini nel movimento (e lavorò con lui e con il trasformista Fregoli) e lasciò con De Marco un segno nella formazione della comicità di Totò.