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"L'acqua del raccolto" è l'acqua che si dà alla vigna nel mese di luglio prima della vendemmia autunnale. È dunque "l'ultima acqua" e come tale porta con sé aspettative e speranze rispetto al raccolto: che i grappoli siano sani e maturi e il vino buono. Partendo da questa suggestiva metafora l'autore, in questo saggio, affronta soprattutto il tema della responsabilità genitoriale anche in relazione alle nuove tecniche di fecondazione e gestazione che spesso sconfinano nella potenziale "acquistabilità" di un figlio con le psicologie conseguenti. La società attuale appare più propensa a rivendicare diritti che a sottolineare doveri; in tale contesto la formidabile avanzata tecnologica può rimodellare la nostra mente e creare un nuovo "codice", una nuova rappresentazione di ciò che finora abbiamo considerato naturale e umano? Prefazione di Emanuele Ferrari.