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Nasciamo piccoli, non grandi; fragili, non forti; bisognosi di tutto e di tutti, non capaci di ogni cosa o autonomi. Piangiamo perché qualcuno ci abbracci, abbiamo fame finché qualcuno non ci nutre. Non ci è dato di non buttarci ma semplicemente crediamo che qualcuno ci prenda e ci sorregga, e ci scaldi e ci salvi. Solo Dio può aver messo nel nostro cuore così tanta nostalgia di un abbraccio eterno e definitivo, che ci riporti a casa, tutti. Le riflessioni sulla misericordia che il libro propone partono dall'incontro tra questa semplicità evangelica e il nostro vissuto, per lasciarci riconvertire da essa: non in senso moralistico o etico, ma convincendoci che i gesti di bontà e di amore, compiuti in nome del Vangelo, abbiano la reale capacità di cambiare la nostra vita, di renderci più uomini e più credenti. Sarà poi ognuno a ritradurre questa forza nella propria esistenza.