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Milo è appena arrivato in paese. Il suo sguardo è curioso, la sua felicità impaziente, e la sua amica Lina lo guida alla scoperta del mondo, attraverso la piazza abitata da Erin, il lago dominato dalla sinora Nadia e le celebrazioni variopinte delle Danzatrici. Sonia, invece, resta in casa. Prendendosi una pausa dai suoi viaggi, si gode il silenzio della sua eccentrica dimora, mescolando il caffè nella tazza da the con un cucchiaino rosso. Questi due mondi così diversi, apparentemente distanti, sono legati da un'armonia segreta, una dolce corrispondenza di spazi, profumi e sentimenti che avvolge il lettore come una melodia. Le avventure di Milo e la vita quotidiana di Sonia scorrono così, leggere e soffuse, grazie a una lingua piana, quieta, ricca di simbolismo, in cui il passato remoto e il presente rappresentano l'intreccio di due universi distinti eppure speculari. È un viaggio cullante e profondo, quello creato dall'autrice, che coniuga l'amore per la scoperta di paesi nuovi alla bellezza delle piccole cose della vita: un cucchiaino giapponese, una cesta per il ricamo, il sapore pungente del caffè e, immancabile, il profumo della lavanda, in dialetto spicanarda.